domenica 18 dicembre 2016

NON SOLO FASHION 2:film della settimana " L'ULTIMA RUOTA DEL CARRO"

L'ULTIMA RUOTA DEL CARRO



La sensazione che si ha guardando "L'Ultima Ruota del carro" è che l'Italia, dagli anni 70 ad oggi, non è cambiata un granché!
Film del 2013, per la regia di Giovanni Veronesi, dona una sensazione di deja vù. A partire dalle piccole cose: il corteggiamento goffo ma efficace del protagonista all'inizio del film, fino alle dinamiche politiche italiane, tutto sembra un eterno presente, compreso l'abbigliamento dei personaggi, che non stonerebbe troppo ai giorni nostri.



La storia narrata è una storia semplice, che potrebbe essere quella tutti. Un ragazzo di una famiglia non eccessivamente abbiente, non eccessivamente brillante negli studi, cresce e cerca il suo posto nel mondo, provando, con onestà, a costruire per sè e per la sua nuova famiglia il migliore dei futuri possibili. 

Spontaneo e reale questo personaggio fa appassionare lo spettatore che si immedesima nelle sue peripezie, infatti, chi non è alla ricerca una "vittoria", anche simbolica, nella vita?!
Come tutti noi, il protagonista ha amici che sembrano trovare la loro strada e parenti troppo presenti che cercano in qualche modo di guidarlo nelle sue scelte di vita. Pensando, in assoluta buona fede, di consigliarlo per il meglio, ma senza considerare i suoi sogni e le sue aspirazioni.
I momenti difficili, i problemi di salute e di lavoro, le finali dei mondiali si stagliano nella ricostruzione dell'Italia di allora. Ricostruzione accurata, con attori calatissimi nella parte, con sceneggiatura e regia davvero ben fatte.

In conclusione un paio di osservazioni:
1. Velata e sottile, merita attenzione la satira politica,presente in tutto il film, pur non essendo un film politicizzato. Considerando che si parla del nostro Paese, è impossibile non fare satira politica, anche solo descrivendo i fatti nudi e crudi.
2. Ricky Memphis, nel ruolo dell'amico del protagonista che non gli passa mai la palla (presenza fissa in ogni squadra di calcio), giggioneggia come al solito, interpretando una tipologia di personaggio che gli calza a pennello, e che ricopre praticamente sempre: guardate Paz per capire di che parlo. No sul serio, guardatelo!